Ubicato sulla cresta del Monte San Nicola (a quota 409 m s.l.m.), il complesso archeologico risulta inserito in uno scenario naturale di grande bellezza e valore paesaggistico.

Nel 2001, un appassionato di volo, il prof. Nicolino Lombardi, sorvolando l’area notò alcune strutture parzialmente interrate che disegnavano la caratteristica forma semicircolare di un teatro.

La segnalazione condusse all’identificazione di un monumentale e scenografico impianto santuariale, costituito da un tempio e da un teatro disposti in asse su differenti livelli, entro un’area estesa poco meno di 3000 metri quadrati.

Gli scavi archeologici condotti dapprima dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici delle province di Napoli e Caserta (2002), poi da questa insieme all’Università del Salento – Lecce (2005, 2006, 2007-2008), infine dall’Università del Salento (2012, 2013, 2014, 2015), hanno consentito di far riemergere i grandiosi resti del complesso teatro-tempio e di datarne la costruzione ad età tardo-repubblicana romana (fine II – inizi I sec. a.C.).

Edificato, forse, per motivi più simbolici che pratici, esso era al servizio di una popolazione che viveva dispersa nel territorio circostante, per lo più dedita ad attività rurali. Nella parte più alta del complesso, su una terrazza quadrata di circa 22 metri di lato, si notano i resti del tempio di tipo “tussicano”, a triplice cella, che presentava una facciata tetrastila (con colonne in laterizio) che, nelle proporzioni, rispettava in buona misura il canone teorizzato da Vitruvio, il grande storico dell’architettura di età romana.

Il tempio misura 11,54 m, di lunghezza e 13,62 di larghezza. Nello spigolo di sud-est sono i resti di una vasca in cocciopesto che doveva raccogliere l’acqua proveniente dal tetto del tempio, per poi convogliarla verso una vicina cisterna.  Il teatro è collocato sul versante meridionale del monte, una ventina di metri più in basso. La cavea, caratterizzata dalla consueta pianta semicircolare, sviluppa un raggio di 21,5 metri ed è in parte ricavata dallo scavo del pendio naturale. Tre scalette dividono le venti gradinate ritrovate in quattro cunei.

Il complesso aveva perso la sua funzione originaria già nel II sec. d.C., quando alcune sepolture si impiantarono nella terrazza superiore. Altre tombe, riferibili all’età longobarda, testimoniano una rioccupazione del sito in età medievale.

Con buona probabilità, in questo periodo, sull’estremità orientale della scena del teatro, dovette essere realizzata anche la piccola cappella quadrata, di circa tre metri di lato, la cui parete orientale conserva, in una nicchia, piccoli lacerti di un affresco, che la  tradizione locale riferisce al culto di San Nicola.

Negli ultimi anni, contestualmente alle operazioni di scavo Archeologico, sono stati intrapresi anche interventi di restauro, di rifunzionalizzazione e di messa in sicurezza dell’intero complesso santuariale, sulla base dei rilievi planimetrici e delle ricostruzioni proposte dal gruppo di ricerca dell’Università del Salento.

IL TEATRO TEMPIO